lunedì 19 novembre 2018

FINAL BLOW




LOCANDINA:




















ANNO: 1988

SOFTWARE HOUSE: Taito Corporation

GENERE: Sport

DESCRIZIONE: 
Sangue e sudore. Fatica ed onore. Il mondo della noble art è soprattutto questo. Final Blow, titolo del 1988 realizzato da Taito, è stato uno dei primi videogiochi dedicati alla boxe di un certo rilievo tecnico ad avere anche un buon seguito di pubblico.
L’immediatezza che permetteva incontri rapidi e frenetici, unita ad un discreto comparto tecnico, lo portarono alla ribalta anche sui computer e console di casa grazie alla conversione realizzata da Storm e Sales Curve del 1990.

Essendo un arcade, Final Blow, aveva un game-play tutto sommato semplice e non troppo vario. Il gioco non era altro che un picchiaduro ad ambientazione sportiva. L’azione aveva lo scorrimento laterale mentre i pugili erano enormi e ben definiti pur essendo in 2d. Ganci, diretti, montanti ed altri colpi per mettere ko il proprio avversario prima del gong. Il ko si realizzava spesso e volentieri azzerando la barra di energia dell’avversario.

Non elevatissimo il numero di colpi che ne limitava la giocabilità. A questo sopperiva un buon ritmo ed una bella grafica unita ad un sonoro non eccezionale ma assolutamente azzeccato.

Final Blow viene ricordato senza dubbio per il suo aspetto. Per quanto riguarda il comparto visivo, infatti, Taito fece un bel lavoro ed anche chi convertì il gioco per i computer e console di casa fece sforzi apprezzabili. Su Amiga, ad esempio, il titolo era praticamente uguale a quello in sala mentre più che accettabile la conversione per C64 con sprites molto grossi e ben animati.
La grafica era imponente. I modelli dei pugili erano ricchi di dettagli e pur essendo grandi si muovevano piuttosto bene anche se in modo macchinoso anche per l’epoca.
Un 2d, come accennato, fatto veramente bene. Ottime anche le animazioni in cui spiccavano le smorfie di dolore dei pugili ad ogni botta subita, e qualche altro colpo di classe come i paradenti che saltavano durante le fasi più concitate o a causa di un pugno ben assestato.
Il tutto era molto televisivo con le animazioni dei flash delle macchine fotografiche a bordo ring e molti altri dettagli. Ottimo anche il sonoro che sebbene non lunghissimo presentava qualche motivetto veramente azzeccato che contribuiva non poco a dare maggiore atmosfera.

Rimane nella memoria il jingle della presentazione dei pugili prima degli incontri. Senza dimenticare anche gli effetti pubblico ed i richiami dell’arbitro (con tanto di conteggio finale) doppiati in modo eccellente. Possiamo dire che Final Blow ha regalato qualche emozione.

FINAL BLOW

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