lunedì 19 novembre 2018

EXCITING SOCCER





LOCANDINA:




















ANNO: 1983

SOFTWARE HOUSE: Alpha Denshi Corporation

GENERE: Sport

DESCRIZIONE: 
Il calcio è da sempre uno dei generi più gettonati nel mondo videoludico. Il dato è saputo e risaputo. E per questo parliamo di un titolo che ha fatto epoca, ancor più che storia. Per farlo vi diciamo che (a memoria d’uomo) è stato il primo ad introdurre il fuorigioco.
Molti di voi penseranno ad un prodotto di fine anni Ottanta, inizio anni Novanta. Invece no. Siamo nel 1983 ed il gioco si chiama Exciting Soccer, realizzato da Alpha Denshi e distribuito in sala in quegli anni. Uno dei padri del calcio in salsa videoludica.
Si tratta di un arcade molto vecchio, dunque, che vi andremo a descrivere rapidamente nelle prossime righe accennandovi fin da ora che sono presenti molte sorprese per chi è abituato ai titoli odierni e magari non conosce questi reperti archeologici.

Definire Exciting Soccer vetusto è dir poco. I limiti hardware di quei primi anni ’80 erano così grandi che ogni pixel era grande al punto che anche una persona che portava gli occhiali per sopperire a molte diottrie (che siano di astigmatismo, miopia o ipermetropia o altro ancora) avrebbe visto ad occhio nudo.

E così, il gioco aveva alcuni suoi evidenti limiti. Il calcio, si sa, viene giocato da due squadre composte da 11 persone a testa. In Exciting Soccer le squadre erano composte da 7 giocatori (6 di movimento ed un portiere). Probabilmente limiti hardware. Detto questo possiamo parlare d’altro.

Si potrebbe parlare molto sulle limitazioni di Exciting Soccer ma sarebbe ingiusto ed immeritato. Troppo ingeneroso parlare dei difetti di una pietra miliare del mondo videoludico calcistico. E così detto dall’anomalia del 7 contro 7 e di una grafica che definire essenziale è poco (anche se c’erano alcune piccolezze da notare come le chearleader che esultavano ai gol), passiamo alle chicche.

In primis il fuorigioco. Incredibile ma vero, gli uomini di Alpha Denshi riuscirono ad implementare questa caratteristica peculiare di questo sport. L’offside veniva chiamato, piuttosto efficacemente, dalla cpu ricreando (a nostro avviso) per la prima volta in modo artificiale quanto succedeva nel reale.

Anche il game-play era particolare. C’era già la differenza tra passaggi lunghi e corti era presente mentre il tiro era piuttosto strano e si doveva fare attenzione al piazzamento del portiere avversario ed alla direzione di una freccetta che indicava la destinazione finale della palla. Dopo le prime partite di rodaggio si riusciva comunque a trovare le misure. Si può fare di tutto (esclusi i calci di punizione ed i colpi di testa), e se si è bravi anche azioni manovrate di un certo livello.

Un’altra piccola chicca è che se le partite finivano in parità si andava ai rigori. Dagli 11 metri era una lotteria: una freccetta velocissima indicava la direzione ed era fondamentale premere il pulsante con la giusta tempistica per segnare. Una distrazione era fatale.

Exciting Soccer non verrà mai ricordato per la grafica, classica visuale dall’alto, ma già il sonoro era più che discreto con una canzoncina di sottofondo durante la partita, una durante la selezione delle squadre, e gli effetti sonori digitalizzati.

Le chiamate arbitrali erano parlate (digitalizzate), rimesse laterali, rimesse dal fondo, fuorigioco, calci d’avvio, calci d’angolo e quant’altro venivano gracchiati dagli altoparlanti del gioco. Graziosi anche gli inni nazionali (le squadre erano le rappresentative di Italia, Austria, Brasile, Francia, Inghilterra e dell’allora Germania Ovest) al termine delle partite vittoriose.

EXCITING SOCCER

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