giovedì 15 novembre 2018

PHOENIX





LOCANDINA:




















ANNO: 1980

SOFTWARE HOUSE: Centuri Inc. / Amstar Electronics

GENERE: Sparatutto A Schermata Fissa

DESCRIZIONE: Questo autentico mostro sacro della storia dei videogames,
 fa parte del genere fixed shooters, derivati dalla famiglia “Space Invaders” e “Galaxian”, ovvero degli sparatutto con l'astronave ancorata ad una precisa zona dello schermo durante tutto il gioco, uscito nel 1980, programmato dalla Amstar Electronic, azienda residente a Phoenix, Arizona, e commercializzato da parte della Centuri in America e dalla Taito in Giappone.
Si impose subito sul mercato per via di alcune caratteristiche molto importanti che diedero una svolta al modo di programmare i coin-op, e cioè: lo “shield” (lo scudo di protezione), i boss di fine livello, la rigenerazione dei nemici da abbattere e il fatto di avere sullo schermo molti colori in più rispetto ai giochi dell’epoca.

Queste caratteristiche contribuirono ad un successo meritato, che scaturì nella bellezza di più di 85.000 cabinati distribuiti, senza contare le varianti di costruzione e i cloni generati dal mercato nero.
Peculiarità delle prime versioni è l'assoluta mancanza del joystick, sostituito da due pulsanti di direzione più il fire e lo shield. Questo comportava un certo disagio per molti che erano già abituati ai joystick, rendendo comunque la sfida più interessante.

Lo scopo è molto semplice e l’azione inizia appena si preme il pulsante di gioco e ci si avvia verso gli schemi da superare, cinque in totale.
Si inizia con un leggero scrolling dello spazio accompagnato da una musica caratteristica, Spanish Romance, per passare poi allo:

SCHEMA 1: una moltitudine di alieni, simili ad uccelli, scendono da una formazione in movimento, oltre a lanciare dei missili verso di noi, possono bloccarsi a metà dell'area di gioco per poi ritornare in formazione.

SCHEMA 2: stessa situazione dello “schema 1”, ma con alieni leggermente più veloci.

SCHEMA 3: veniamo proiettati in uno spazio a sfondo nero in cui delle palline si trasformano in uccelli con ali grandi, e per morire necessiteranno di un colpo al centro dell’alieno, in quanto nel caso in cui colpissimo le ali queste spariranno ma non senza distruggere del tutto il nostro nemico. Inoltre, con il passare del tempo, le ali si rigenerano dando più velocità allo stesso.

SCHEMA 4: stessa situazione dello schema 3, ma con alieni leggermente più veloci.

SCHEMA 5: rappresenta “la madre di tutti i boss”: abbiamo una astronave protetta da uno scudo iniziale, al centro una specie di protezione rotante che può venire bucata solo dopo aver attraversato lo strato primario, e il boss vero e proprio nel bel mezzo dell’astronave. Per abbattere il nemico finale basta un colpo, ma sia dall’astronave sia dagli alieni di supporto riceveremo valanghe di missili contro di noi. Si nota, nel boss, la somiglianza con gli alieni di Space Invaders, oltre alla nave madre che lentamente scende verso di noi.

Una volta abbattuto il boss, i livelli ricominciano con una difficoltà sempre maggiore.

PHOENIX

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